Triennale Milano
Courtesy gli artisti
Performance

A Forbidden Distance

Saint Abdullah, Eomac, Rebecca Salvadori & Charlie Hope
8 marzo 2026, ore 19.30
PRIMA ASSOLUTA
Durata: 60'
Biglietti in vendita da metà dicembre 2025 Intero: 24 € Under 30 / over 65 / gruppi: 17 € Studenti: 12 € Membership: compreso nell'abbonamento
La performance audiovisiva A Forbidden Distance esplora il legame tra identità e migrazione. Il progetto è esso stesso una testimonianza del superamento dei confini, grazie alla collaborazione tra artisti di origini e culture diverse. Sul palco, gli irano-canadesi Mohammad e Mehdi Mehrabani-Yeganeh (Saint Abdullah), il musicista irlandese Ian McDonnell (Eomac), la filmmaker italo-australiana Rebecca Salvadori, con base a Londra, e – per la prima volta – il visual artist londinese Charlie Hope. A Forbidden Distance crea uno spazio in cui ogni elemento, tra musica elettronica e arti visive, mantiene una voce distinta contribuendo però a una narrazione condivisa, che interroga l’identità individuale nelle traiettorie nomadi della contemporaneità. Attraverso una trama di materiali personali e collettivi, l’opera restituisce una storia di connessione umana.
Saint Abdullah è il nome d'arte dei fratelli iraniani-canadesi Mohammad e Mehdi Mehrabani (nati a Teheran nel 1986 e nel 1988), che attualmente vivono tra Teheran e Londra. La loro attività artistica è radicata nella narrazione sonora che fonde perfettamente geopolitica, religione e comportamento sociale. I fratelli hanno sviluppato una sofisticata pratica in studio che esplora l'improvvisazione, l'elettronica, il plunderphonics e il campionamento. Negli ultimi otto anni, Saint Abdullah ha collaborato con artisti acclamati come Jason Nazary, Abbas Zahedi, Armand Hammer (ELUCID, Billy Woods), Lawrence English, Aquiles Navarro, Nicolas Jaar, Moor Mother, John Butcher, Travis LaPlante, e Alabaster DePlume. 
Eomac è un progetto del compositore, DJ e produttore irlandese Ian McDonnell. È uno dei due membri del duo Lakker e gestisce la sua etichetta discografica, Eotrax. Il sound di Eomac attinge da campionamenti oscuri e da un sound design grezzo, in una continua esplorazione di musica intensa e viscerale per il corpo e l'anima. Ha portato questo sound in tutto il mondo in numerosi live e DJ set a festival come Unsound, Lunchmeat, MIRA e club come Berghain, Tresor e Circus Tokyo. Collaboratore attivo, ha lavorato con una lunga lista di musicisti tra cui: LAIR, Saint Abdullah, Arad, Paula Temple, Kyoka, MC Yallah, Demian Licht, Sean Carpio, Kamikaze Space Programme, Roger Doyle e molti altri. Sua collaborazione più recente, A Forbidden Distance ha debuttato all'OPENLESS del Berlin Atonal nell'estate del 2024 e da allora è stata eseguita all'Unsound e al Semibreve con grande successo.
Rebecca Salvadori è una videoartista e regista di origini italiane e australiane. Le sue opere intrecciano intuitivamente dimensioni personali e transpersonali per offrire ritratti sfaccettati dimomenti, persone e ambienti.  Negli ultimi anni i si è dedicata alla musica sperimentale, con un interesse specifico per i progetti esplorativi che combinano immagini in movimento, performance e pratica sonora. Tra le opere più significative figurano Rave Trilogy (2017-2020), una serie di film dedicati alla musica elettronica girati a Sheffield, Londra e nel deserto di Agafay in Marocco; The Sun Has No Shadow (2022), un intimo viaggio visivo incentrato sul club FOLD di Londra e sul formato rave diurno UNFOLD, TRESOR TAPES (2022), commissionato da TRESOR  e che riflette sui diversi modi di approcciare gli archivi personali e collettivi, la memoria e la documentazione dei club. Tra le collaborazioni recenti, oltre a A Forbidden Distance sono da segnalare Penumbra (2024) con Dali De Saint Paul, Maxwell Sterling e Charlie Hope, vincitore della Biennale di Nuova Musica 2025 e Not A word from  me con Lucy Railton e Charlie Hope, coprodotto da CTM, Berlino e ICA, Londra.  Salvadori è co-fondatrice del collettivo Tutto Questo Sentire. Nel 2024 è stata nominata per il CIRCA PRIZE e il Film London Jarman Award.
Charlie Hope è un artista visivo nato a Londra che utilizza luce, movimento, spazio, video e programmazione per creare immagini ed ambienti sensoriali all’interno di contesti sonori, performativi e installativi. La sua pratica mette in relazione scenari differenti, dando vita a ecosistemi complessi e interconnessi, e comprende anche la realizzazione di apparecchi luminosi scultorei e componenti elettroniche su misura che alimentano questi sistemi. Il suo lavoro consiste nel creare ambienti ricchi di texture, spesso attraverso collaborazioni in una varietà di contesti — dalle gallerie ai club, dalla musica al teatro e al cinema — con artisti come GAISTER (Coby Sey, Olivia Salvadori, Akihide Monna), Moin, Tirzah, Nkisi, Penumbra (Maxwell Sterling, Dali De Saint Paul, Rebecca Salvadori e Charlie Hope), Eve Stainton, John T. Gast e il collettivo Tutto Questo Sentire. Le sue opere sono state presentate in diverse istituzioni, tra cui ICA London, Tate Modern, Berghain, Le Guess Who?, Rewire, Atonal, Muziekgebouw, Ormside Projects, Terraforma Exo, Fold e HetHem.
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Archivi e collezione

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