Triennale Milano
α-cromactive, installazione permanente realizzata da Migliore+Servetto, Grattacielo Intesa Sanpaolo, Torino. Foto di Michele D'Ottavio
Incontro

Il museo come seme per superare le disuguaglianze

19 giugno 2025, ore 18.30
Ingresso gratuito su registrazione
Il museo si apre a una dimensione aumentata, in costante trasformazione. Un organismo vivo che unisce conservazione e narrazione, sperimentando nuove forme di accessibilità e inclusione. Ripensare i luoghi della cultura oggi significa attivare una progettualità capace di intrecciare architettura, design e grafica con le possibilità offerte dalle tecnologie emergenti, dalle neuroscienze e dall’intelligenza artificiale, in dialogo con le esigenze delle comunità. Ico Migliore e Mara Servetto – architetti, tre volte Compasso d’Oro e fondatori dello studio Migliore+Servetto – propongono una visione trasversale del museo contemporaneo, come spazio dinamico e generativo. Nel volume Museum Seed. The Futurability of Cultural Places, edito da Electa, indagano il futuro dei luoghi culturali come motori di trasformazione, in grado di attivare pratiche inclusive e ridurre le disuguaglianze.
Intervengono Ico Migliore, Studio Migliore+Servetto Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e Public program di Triennale Milano

Archivi e collezione

Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Installazione luminosa "Luce spaziale" di Lucio Fontana sul soffitto dello Scalone d’onore. Nel vestibolo del primo piano, decorazione parietale di Bruno Cassinari
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Lampadario "carciofo" di Poul Henningsen, nella sezione della Danimarca
Ingresso principale sul fronte ovest del Palazzo dell'Arte
Ingresso principale sul fronte ovest del Palazzo dell'Arte
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala
Sculture piramidali di Lynn Chadwick, nell’allestimento del Grande numero: l’intervento figurativo a grande scala